Editoriale di Stéphane Séjourné, ministro dell’Europa e degli Affari esteri, Le Monde (16.02.2024) [fr]

Stéphane Séjourné: "Vogliamo pagare il prezzo di una vittoria russa in Ucraina?”

Le Monde, 16/02/24

Di fronte alla guerra ibrida che Vladimir Putin sta conducendo contro l’Europa, il ministro degli Esteri francese ci ricorda, in una tribuna pubblicata su Le Monde, la necessità di mantenere il nostro sostegno a Kiev e di non cedere allo scoraggiamento, perché gli sforzi compiuti finora, a suo avviso, non sono nulla in confronto a quelli che dovrebbero essere impiegati contro una Russia vincente.

’’Da quasi due anni, la Russia conduce in Ucraina una guerra illegale e ingiustificata, seminando ogni giorno il terrore e distruggendo decine di migliaia di vite e famiglie. Fin dal primo giorno, gli Europei hanno dimostrato una straordinaria unità. Le nostre società fanno blocco a sostegno della resistenza ucraina.

Poiché siamo tutti uniti nel supporto all’Ucraina, la Russia sta facendo tutto il possibile per dividerci. Manipolando le informazioni sui nostri social network e sui nostri media quasi quotidianamente, la Russia ha un obiettivo chiaro: seminare il caos, minare i nostri interessi e allontanarci dai nostri valori. Un giorno sentiamo parlare di presunti mercenari francesi in Ucraina. Un altro, si invoca la minaccia che il conflitto si estenda, anche attraverso una retorica nucleare irresponsabile. Un altro ancora si invoca la minaccia che rapresenterebbe l’economia ucraina, quando la Russia ha costantemente usato l’energia e il cibo come leve a sostegno della sua guerra. Queste bugie sono diventate opinioni politiche e ciò a favore di una sola e unica causa: quella dell’aggressione russa.

La Russia vorrebbe farci credere che sarebbe più ragionevole abbandonare gli ucraini al loro tragico destino. I francesi non si lasciano ingannare. Non ci lasceremo manipolare da manovre così grossolane. Perché nulla sarebbe più contrario alla nostra sicurezza e ai nostri principi. Il prezzo di una vittoria russa sarebbe semplicemente inaccettabile per le nostre società.

L’estensione della guerra all’Europa
La Russia non si accontenterebbe dell’Ucraina. Non ci portrebbe affatto la pace, bensì la vittoria di Mosca non farebbe altro che incitare Vladimir Putin a perseguire la sua chimera espansionistica utilizzando gli stessi mezzi, la forza, e lo stesso pretesto, la lotta contro un "Occidente collettivo" che egli ritiene depravato e decadente. Oltre alla dichiarata negazione dell’Ucraina come Stato, la Russia intende distruggere l’ordine di sicurezza europeo e rimodellare il nostro continente in base ai propri interessi.

Ciò che ci aspetta se la Russia avanza in Ucraina è una minaccia permanente, una destabilizzazione quotidiana e la possibilità di un’estensione della guerra. Il pericolo non si fermerà ai confini dell’Unione Europea e della NATO. I nostri alleati e partner d’Europa orientale vi sono già confrontati.

La Russia sta portando avanti la sua politica cinica e disumana di strumentalizzazione dei migranti per creare una crisi al confine con la Finlandia. Sta già orchestrando finte manifestazioni in Moldavia per indebolire il governo eletto dal popolo di uno Stato destinato a entrare nella nostra famiglia europea. I nostri alleati ci allertano costantemente, con lucida preoccupazione. Ascoltiamoli. E apriamo gli occhi: stiamo già subendo, nel cuore delle nostre società, le conseguenze delle manovre e delle menzogne della Russia, volte ad esacerbare le nostre paure e a dividerci.

La Russia ci agredisce cercando nello stesso tempo di persuaderci che siamo noi ad aggredirla. Continuare a sostenere l’Ucraina a tutti i costi, difendere le proposte ucraine per una pace giusta e duratura, è l’unico modo per evitare la guerra che inevitabilmente deriverebbe dalla volontà della Russia di sottometterci, di cui nessuno può dubitare vista l’aggressività nei confronti del nostro Paese e delle sue istituzioni democratiche.

Il rischio di perdere il controllo della nostra economia
Alcuni sostengono che lasciar vincere la Russia consentirebbe di contrastare l’inflazione o di porre fine alla crisi energetica. Niente di più sbagliato. Attaccando l’Ucraina, la Russia è anche in guerra contro la sicurezza alimentare globale. Da due anni distrugge i silos di grano e le vie di trasporto; da due anni tenta di prendere il controllo e di limitare le esportazioni di cibo via il Mar Nero.

La Russia sta provocando senza scrupoli l’insicurezza alimentare globale, privando i Paesi più vulnerabili di risorse essenziali e alimentando un’inflazione generalizzata.

Consentire alla Russia di vincere in Ucraina significherebbe dunque incoraggiarla a continuare il suo odioso ricatto. Lasciare che la Russia si impadronisca delle terre nere ucraine, tra le più fertili al mondo, significherebbe rinunciare a parte della nostra sovranità alimentare, accettare un’inflazione sfrenata e offrire alla Russia strumenti di pressione ed estorsione senza precedenti. Se la Russia prendesse il controllo dell’agricoltura ucraina, deterrebbe il 30% delle esportazioni mondiali di grano e attaccherebbe i nostri agricoltori sui mercati. Se la Russia si impadronisse definitivamente della centrale nucleare di Zaporizhia, sottoporrebbe l’Europa a un rischio immenso. L’Europa, il mondo e tutti noi subiremmo uno shock economico senza precedenti.

Ma non siamo condannati al peggio. Grazie alla loro eroica resistenza e al nostro risoluto sostegno, gli Ucraini sono già riusciti a ripristinare il trasporto di grano via il Mar Nero. Sostenere l’Ucraina significa mantenere il controllo del nostro destino economico e preservare la nostra sicurezza quotidiana.

Una scelta esistenziale
Lasciare che la Russia sconfigga l’Ucraina significherebbe accettare che le fondamenta delle nostre società possano essere rovesciate con la forza. Significherebbe accettare che le peggiori atrocità possano essere commesse impunemente nel nostro continente, trasformando ancora una volta i nostri Paesi in terre di sangue. Altre nazioni aggressive non esiteranno a ricorrere alla forza per raggiungere i loro scopi. Abbiamo conosciuto questo mondo prima del 1945, quando la guerra era una forma normale di relazione tra gli Stati, dove la forza e la violenza hanno prevalso sul diritto.

Gli sforzi che stiamo compiendo oggi affianco agli Ucraini sono ragionevoli rispetto a quanto ci costerebbe una vittoria russa: spese incalcolabili per gestire l’estendersi della guerra, nuovi e incontrollabili oneri legati alla perdita della nostra sovranità energetica e strategica, un’instabilità duratura dovuta alla rinuncia ai nostri valori e alla perdita della nostra credibilità nel mondo.

Non cediamo alla tentazione della stanchezza o dell’indifferenza. La Russia, che ha fallito sul campo, intende vincere scoraggiandoci, convincendoci che ha il sopravvento e che nulla potrà ostacolare la sua impresa imperialista. È tutto falso: la Russia non sta vincendo in Ucraina.

Facciamo la scelta di resistere a questa tentazione. Gli sforzi di oggi a favore dell’Ucraina sono nulla rispetto a quelli che dovremmo mettere in campo contro una Russia che si sentisse vincitrice. Facciamo la scelta di mantenere il controllo sui prezzi dell’energia e dei generi alimentari, di mantenere il controllo sulla nostra libertà e sul nostro destino. La scelta della coesione contro la divisione, come nazione e come Europei. L’Europa è un progetto di pace e il futuro dell’Europa si gioca in Ucraina. La Francia non può non tenersi in prima linea.”

Stéphane Séjourné è il ministro francese dell’Europa e degli Affari esteri.

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Ultime modifiche: 16/02/2024

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